mercoledì 18 aprile 2012

Art of Noise

Eh sì, è un periodo in cui riaffiora pesantemente il mio amore verso la musica elettronica degli anni '80 e dopo i Kraftwerk, pietre miliari della musica elettronica mondiale, voglio ricordare gli Art of Noise, gruppo inglese nato nel 1983. La loro musica è di base elettronica, ma sperimentale, con influenze new wave e ambient.
Chi non ricorda la celeberrima "Moments in Love"?


Fulcro degli Art of Noise è lui, Trevor Horn, nome assai noto negli anni '80. Horn è il produttore dell'album "Welcome to the Pleasuredome" dei Frankie Goes To Hollywood, ha collaborato alla produzione del bellissimo album "Introspective" dei Pet Shop Boys, ha lavorato con Tina Turner, Seal, Lisa Stansfield, Tom Jones, Genesis, Simple Minds e molti altri (presto un post solo su questo grande personaggio, se lo merita!).
Nel 1983 Trevor Horn stava lavorando con il suo gruppo, gli Yes, e producendo l'album dei Frankie Goes To Hollywood. Tra i musicisti ed arrangiatori scelti per le sessioni in studio troviamo Anne Dudley e J.J. Jeczalik, come tecnico del mixaggio viene assoldato l'ingegnere Gary Langan. I quattro danno così forma agli Art of Noise. Si aggiungerà, dopo breve tempo, Paul Morley che si curerà della direzione artistica del gruppo.
La particolarità stilistica degli Art of Noise è imputabile, talento dei componenti a parte, all'uso del campionatore Fairlight CMI, inventato e prodotto in Australia. Pare che Trevor Horn fosse stato il primo acquirente. Questo sintetizzatore/campionatore è utilizzato anche da Peter Gabriel, Kate Bush, Nick Rhodes dei Duran Duran e Stevie Wonder, per citarne alcuni.

Gli Art of Noise debuttano nel 1983, a settembre, con l'EP "Into Battle with the Art of Noise", che contiene la famosa "Beat Box". L'EP è pubblicato con l'etichetta discografica ZTT/Island.


Paul Morley dirige artisticamente il gruppo in una direzione non usuale per quegli anni, dove i volti degli artisti erano in assoluto nascosti, infatti il gruppo appare sempre mascherato e le copertine dei dischi raffiguravano immagini, citazioni, elementi grafici, ma non i componenti della band.
Musicalmente il gruppo si ispira a Claude Debussy, che rivoluziona la musica popolare all'inizio del secolo, ed agli esperimenti sonori del futurista italiano Luigi Russolo, firmatario del manifesto "L'arte dei rumori", art of noise, appunto.

Nel 1984 esce l'album che li rende famosi in tutto il mondo, il titolo è "Who's Afraid of the Art of Noise?" con l'etichetta  ZTT/Island.
Nell'album viene riproposta "Beat Box" e sono presenti due pezzi davvero interessanti. Uno è "Moments in Love" e l'altro è "Close (to the Edit)" che gode di importanti passaggi televisivi sull'emittente inglese MTV. 
"Moments in Love" è una composizione presente tutt'oggi in molte raccolte di musica ambient, smooth jazz e chill out, in versione mixata, remixata da altri artisti o originale. E' stata colonna sonora del matrimonio di Madonna (credo con Sean Penn) e viene proposta in molti film e spot pubblicitari.
A voi "Close (to the Edit)"!


Non avete notato niente di familiare in questa canzone?
"Hey, Hey"... non vi sembra di aver sentito il campionamento in "Firestarter" dei Prodigy? Già, già, gli Art of Noise diedero ai Prodigy i diritti per questo campionamento femminile, per poterla inserire nel loro fantastico pezzo. Ascoltiamolo, mette sempre un bel po' di energia addosso!


Nel 1985 il gruppo affronta dei momenti negativi, pare legati al controllo creativo, che scatenano l'abbandono da parte di Dudley, Jeczalik e Langan.
In un'intervista al magazine Melody Maker, nell'ottobre del 1985, Jeczalik disse, a proposito del livello di coinvolgimento di Morley e Horn nell'album "Who's Afraid of the Art of Noise?": "E' difficile da dire. Direi all'incirca l'1,73%, ma potrebbe arrivare al 2. Vedi, tutto quello che è successo è che Gary ed io iniziammo qualcosa, che fu poi rigettato e dovemmo ripetere tutto daccapo". Nel 2002 Morley disse, in un articolo pubblicato su The Guardian, che lui sentiva di essere quello che portava il thè, una sorta di Ringo Starr del gruppo. Rincarò la dose dicendo che dalla sua uscita, con Horn, il successo degli Art of Noise arrivò solo con la collaborazione con Tom Jones... note molto sarcastiche...

Ad ogni modo nel 1986 esce "In Invisible Silence", ora con la China Records/Chrysalis come casa discografica, che contiene la famosa "Peter Gunn", cover della composizione di Henry Mancini, scritta per l'omonima serie televisiva statunitense di cui era tema di apertura e chiusura. Con questo pezzo si aggiudicano un Grammy Award. In questa occasione il gruppo sceglie di non campionare il suono caratteristico della chitarra vibrata di Duane Eddy che, anzi, viene suonata dal vivo.
Il video è simpatico. Il protagonista è il comico inglese Rik Mayall, che prende in giro l'investigazione privata.


Dello stesso album fa parte un'altro pezzo da novanta, "Paranoimia", già bello di per sè, ma ancora amplificato quando gli Art of Noise decidono di remixarlo con la voce campionata del personaggio computerizzato Max Headroom.


Nel 1987, il gruppo è diventato un duo (Jeczalik e Dudley). L'album uscito si intitola "In No Sense? Nonsense" e non raggiunge affatto il successo sperato, neppure con un pezzo che a me tutto sommato non dispiace però, si tratta di "Dragnet".


Nel 1988 esce la cover di "Kiss" di Prince, con la voce di Tom Jones. Questo singolo ebbe molto successo ed effettivamente Morley non aveva tutti i torti a dire, praticamente, che a parte questo pezzo, gli Art of Noise non avevano più concluso niente di buono... anche se qualche chicca ancora c'è stata, a mio parere.

Nel 1989 esce l'album "Below the Waste", senza successo, nonostante il pezzo "Yebo!" interpretato dalle voci delle Mahotella Queens e dal cantante Mahlathini, artisti sudafricani.


E' la fine degli Art of Noise. Nel 1990 si sciolgono. Provano ancora a ricomporre i cocci con la formazione composta da Dudley, Horn. Morley e Lol Creme (new entry) nel 1998. Resistono per due anni, ma nel 2000 si sciolgono definitivamente.
Nei due anni di reunion pubblicano, nel 1999, "The Seduction of Claude Debussy", nuovamente con la ZTT, un concept album che rappresenta il punto di vista del gruppo sulla musica e la vita di Debussy. Il lavoro viene acclamato dalla critica, ma è flop totale nelle vendite. 
Le raccolte degli Art of Noise pubblicate dalle case discografiche ZZT e China Records si sprecano... in tutto sono 19. Molte di esse però sono raccolte di mix e remix dei loro brani.

Per oggi è tutto. Vi saluto con un "Kiss"... Art of Noise feat. Tom Jones version!



3 commenti:

  1. A sto giro mi hai colto in fallo, non ricordo questa band - salvo alcuni pezzi troppo famosi tipo il primo -.

    Hai sentito che i Kraftwerk vogliono fare un nuovo album? Forte :-D

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    1. Ciao! Sono contenta, non di averti colto in fallo, ma di averti fatto scoprire un gruppo così particolare!
      I Kraftwerk hanno appena terminato un concept show al Moma di New York City, con effetti mica da poco, cose 3D da far vedere con gli appositi occhiali, illuminazioni pazzesche ed hanno ripercorso praticamente tutta la loro carriera in vista dell'uscita di un cofanetto di 3 cd che riunisce i loro primi 3 album. Un cofanetto era già uscito, ma comprendeva gli album dal quarto al sesto.
      Questo cofanetto però uscirà dopo il loro album nuovo, che non so ancora bene se è già in lavorazione o no :-(
      Da seguire indubbiamente!
      Grazie per essere passato di qui Paolo!

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  2. Ma dai.. Non sapevo che quel campionamento dei Prodigy (che adoro!) fosse farina del sacco altrui.. Bella scoperta questi Art of Noise, non li conoscevo, anche se devo dire che il video di "Close" mi fa male al cuore con tutti quegli strumenti musicali martoriati!

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